Israel-Premier Tech, il patron Sylvain Adams minaccia azioni legali contro l’UCI: “La retrocessione significa morte. Se perdo, li porterò in tribunale”

Sylvan Adams pronto a scontrarsi con l’UCI sulla questione delle licenze WorldTour. Proprietario della Israel-Premier Tech, squadra che, in questo momento, sarebbe una delle due formazioni a retrocedere dalla massima divisione al termine di questa stagione, il miliardario canadese ha fortemente criticato il sistema messo in piedi dall’Unione Ciclistica Internazionale in un’intervista a VeloNews, sottolineando come la retrocessione dal WorldTour comporterebbe la chiusura dei team, in quanto molti sponsor potrebbero avvalersi di alcune clausole per rompere i contratti. Adams, che si dice pronto anche ad azioni legali contro l’UCI, propone una soluzione, la stessa già circolata negli scorsi giorni ma subito stoppata dal massimo organismo del ciclismo: portare il WorldTour a 20 squadre.

“Chi sarebbe ferito dall’idea di portare a 20 le squadre? Nessuno – ha dichiarato Adams – La retrocessione significa morte. Non importa quale delle due squadre finisce per essere retrocessa. È un problema esistenziale. Perché stiamo distruggendo invece di costruire? Spero che prevalga il buon senso”.

Minacciare la nostra squadra e le altre squadre con questa retrocessione è dannoso e non ne vedo lo scopo – ha proseguito il patron della Israel – Non vedo cosa ci sia da guadagnare. Abbiamo 20, forse 21 squadre che hanno il budget per essere WorldTour. Altri sport incoraggiano l’espansione. Questo è distruttivo“.

Il miliardario canadese cita una causa di “forza maggiore” per bloccare le retrocessioni: “Una pandemia mondiale è la definizione di ‘forza maggiore’. E la pandemia c’è stata durante i tre anni interi del processo di retrocessione. Se fosse stata solo la prima stagione ok, ma quest’anno ne siamo stati colpiti più che nel 2020″.

In caso non si raggiunga un accordo con l’UCI e la Israel dovesse retrocede, Adams è pronto a procedere per vie legali: “Se perdo, li porterò in tribunale. Se perdo i miei sponsor e mi costa milioni, qualcuno deve risarcirmi”. Il patron del team israeliano, però, preferirebbe trovare un accordo: “Detesto il contenzioso. Nessuno vince nel contenzioso, vincono solo gli avvocati. Se mi mettono in questa situazione di causare danni terribili, esplorerò tutte le mie opzioni“.

La retrocessione è distruzione – ribadisce nuovamente Adams – C’è una soluzione semplice e non fa male a nessuno. È un modo elegante per uscire da questo pasticcio. Questa è una soluzione molto elegante: espandersi a 20 squadre, e nessuno perde“.

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